INFRAROSSO - IR
Spesso e soprattutto in questo campo si sente parlare di "infrarossi" e strumenti utilizzati per rilevare
tale luce. E spesso nascono domande sulla differenza tra infrarosso e visione notturna, il classico "nightshot"
presente su molte telecamere. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.
COS'E' L'INFRAROSSO
L'occhio umano percepisce solo una porzione dello spettro elettromagnetico ed è quello che cromaticamente parlando rileva tra il colore viola ed il colore rosso. L'infrarosso è la radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda superiore a quella della luce visibile e inferiore a quella microonde, ossia tra i 700 nanometri (colore rosso) e 1 millimetro (microonde).
VEDERE L'INFRAROSSO
L'infrarosso è spesso associato al concetto di "calore", questo perché qualsiasi oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto emette radiazioni nell'intervallo sopra citato. La scoperta venne fatta da Herschel nell'800 notando che la luce colorata prodotta da un prisma mostrava temperature diverse ad ogni banda di luce e, sorprendentemente, la temperatura continuava a salire anche dopo aver varcato il confine della banda rossa, l'ultima visibile.
Parlando di rilevazioni infrarossi (alle volte erroneamente) si fa riferimento principalmente a tre situazioni:
- Visione notturna con sistemi ad amplificazione di luce.
Questo tipo di visione notturna non ha nulla a che vedere con lo spettro infrarosso. Questo è un componente elettronico integrato in alcune videocamere e funziona rilevando la scarsa luce presente nell'ambiente (del tipo comunemente visibile), rielaborandola e presentando un'immagine a luminosità amplificata su uno schermo. Va da se che in un ambiente di buio assoluto, non sarà possibile rilevare alcuna immagine.
- Sistemi infrarossi attivi.
Questo sistema sfrutta la capacità di riflessione degli "infrarossi vicini" (alla luce visibile) delle superfici. Ciò viene fatto "illuminando" l'ambiente con raggi infrarossi a noi invisibili ed il dispositivo registra il riflesso e visualizza l'immagine raccolta. Un tipico esempio è il "nightshot" delle comuni telecamere.
- Sistemi infrarossi passivi.
Questa è la vera rilevazione infrarossa. I dispositivi che lavorano in questa maniera sono detti "termocamere". Rilevano le radiazioni emesse da ogni oggetto e quindi non hanno bisogno di alcuna luce proveniente da fonti esterne per comporre la loro immagine. Questi dispositivi hanno solitamente un costo molto elevato.
L'INFRAROSSO DEI NOSTRI DISPOSITIVI
Il team di Paranormal Studio è dotato di due dispositivi inerenti la rilevazione infrarossa. Il primo è una videocamera a nastro che ha integrato un sistema per la visione notturna nightsot (dunque del secondo tipo). L'altro dispositivo è una fotocamera di rilevazione infrarossa passiva (terzo tipo) perché non utilizza luce infrarossa per illuminare l'ambiente e rielaborarne il riflesso; essa registra l'emissione dell'oggetto stesso. I sensori delle macchine fotografiche hanno fisicamente applicato un filtro infrarosso per far si che l'immagine ottenuta sia di alta qualità registrando esclusivamente ciò che noi stessi vediamo e vogliamo fotografare. La rimozione del filtro (e limitazione nel senso opposto) non è reversibile e permette alla macchina di registrare un range dello spettro differente da quello per cui era costruita; ovviamente non si tratta di una termocamera e la sua sensibilità è comunque prossima alla luce visibile (720nm) rendendo necessario l'utilizzo di un comune flash negli ambienti scuri.
COS'E' L'INFRAROSSO
L'occhio umano percepisce solo una porzione dello spettro elettromagnetico ed è quello che cromaticamente parlando rileva tra il colore viola ed il colore rosso. L'infrarosso è la radiazione elettromagnetica con lunghezza d'onda superiore a quella della luce visibile e inferiore a quella microonde, ossia tra i 700 nanometri (colore rosso) e 1 millimetro (microonde).
VEDERE L'INFRAROSSO
L'infrarosso è spesso associato al concetto di "calore", questo perché qualsiasi oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto emette radiazioni nell'intervallo sopra citato. La scoperta venne fatta da Herschel nell'800 notando che la luce colorata prodotta da un prisma mostrava temperature diverse ad ogni banda di luce e, sorprendentemente, la temperatura continuava a salire anche dopo aver varcato il confine della banda rossa, l'ultima visibile.
Parlando di rilevazioni infrarossi (alle volte erroneamente) si fa riferimento principalmente a tre situazioni:
- Visione notturna con sistemi ad amplificazione di luce.
Questo tipo di visione notturna non ha nulla a che vedere con lo spettro infrarosso. Questo è un componente elettronico integrato in alcune videocamere e funziona rilevando la scarsa luce presente nell'ambiente (del tipo comunemente visibile), rielaborandola e presentando un'immagine a luminosità amplificata su uno schermo. Va da se che in un ambiente di buio assoluto, non sarà possibile rilevare alcuna immagine.
- Sistemi infrarossi attivi.
Questo sistema sfrutta la capacità di riflessione degli "infrarossi vicini" (alla luce visibile) delle superfici. Ciò viene fatto "illuminando" l'ambiente con raggi infrarossi a noi invisibili ed il dispositivo registra il riflesso e visualizza l'immagine raccolta. Un tipico esempio è il "nightshot" delle comuni telecamere.
- Sistemi infrarossi passivi.
Questa è la vera rilevazione infrarossa. I dispositivi che lavorano in questa maniera sono detti "termocamere". Rilevano le radiazioni emesse da ogni oggetto e quindi non hanno bisogno di alcuna luce proveniente da fonti esterne per comporre la loro immagine. Questi dispositivi hanno solitamente un costo molto elevato.
L'INFRAROSSO DEI NOSTRI DISPOSITIVI
Il team di Paranormal Studio è dotato di due dispositivi inerenti la rilevazione infrarossa. Il primo è una videocamera a nastro che ha integrato un sistema per la visione notturna nightsot (dunque del secondo tipo). L'altro dispositivo è una fotocamera di rilevazione infrarossa passiva (terzo tipo) perché non utilizza luce infrarossa per illuminare l'ambiente e rielaborarne il riflesso; essa registra l'emissione dell'oggetto stesso. I sensori delle macchine fotografiche hanno fisicamente applicato un filtro infrarosso per far si che l'immagine ottenuta sia di alta qualità registrando esclusivamente ciò che noi stessi vediamo e vogliamo fotografare. La rimozione del filtro (e limitazione nel senso opposto) non è reversibile e permette alla macchina di registrare un range dello spettro differente da quello per cui era costruita; ovviamente non si tratta di una termocamera e la sua sensibilità è comunque prossima alla luce visibile (720nm) rendendo necessario l'utilizzo di un comune flash negli ambienti scuri.