CASTELLO DAL VERME DI ZAVATTARELLO
Il castello di Zavattarello è una fortezza medioevale sita in provincia di Pavia.
LA STORIA
Venne edificato dal Monastero di Bobbio (Pc) molto probabilmente alla fine del X secolo; nel 1169 fu conquistato dai Piacentini durante le lotte contro i Pavesi, ma per decisione dell'imperatore Ottone IV, nel 1209 ridivenne possedimento del vescovo di Bobbio. Il castello fu conteso a lungo tra la fazione piacentina ghibellina della famiglia Landi e quella guelfa dalla casata degli Scotti ed entrambe, alternamente, ebbero modo di averlo sotto la propria giurisdizione. Lo sviluppo del borgo di Zavattarello si consolidò sotto il comando di Umberto Landi, ma al termine dei suoi giorni decise di cedere i suoi possedimenti ai guelfi piacentini. Nel 1358 sotto il Signore Manfredo Landi venne firmata un'alleanza con i Beccaria ed i Visconti a contrasto dei Pavesi; l'affermazione dei Visconti segnò l'ascesa dei Dal Verme: nel 1385 Roberto Lanfranco da Pisa vescovo di Bobbio, recuperò il possesso del feudo e pochi anni dopo lo diede a Jacopo Dal Verme, condottiero veronese e fondatore di una scuola militare di cui si trova citazione nel XXIII canto dell'Orlando Furioso. Nel 1485 Lodovico il Moro fece avvelenare il conte Pietro Dal Verme e siccome quest'ultimo non aveva eredi maschi, il Moro si impadronì di Zavattarello e lo infeudò a Galeazzo Sanseverino, conte di Caiazzo. Quando nel 1499 il Moro fuggì da Milano di fronte all'avanzata dell'esercito francese, si rifugiò in Germania insieme al Sanseverino. Bernardino della Corte al quale era stato affidato il Castello di Milano si arrese ai Francesi per denaro e fu ricompensato proprio col feudo di Zavattarello. Gli eredi di questa famiglia però continuavano a reclamare i propri diritti e nel 1512, alla morte della Corte, riebbero Zavattarello. Il Sanseverino si alleò ai Francesi e nel 1520 riottenne il feudo grazie a Francesco I. Le lotte tra il Sanseverino e i Dal Verme terminarono solo con la morte del primo nel corso della battaglia di Pavia nel 1525: da allora i Dal Verme rimasero padroni del feudo. I Conti lasciarono il castello durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo che venne danneggiato da un incendio il 23 novembre 1944. Nel 1975 i figli e la moglie del Conte Giuseppe Dal Verme firmarono un atto di donazione del castello al Comune di Zavattarello, che ne è l'attuale proprietario e che si è occupato, nei decenni, dei restauri che rendono oggi il maniero un polo di attrazione turistica e culturale in continua crescita.
LA LEGGENDA
La leggenda verte su Pietro dal Verme ed il suo avvelenamento. Si dice che egli fosse promesso sposo a Chiara Sforza, figlia del signore di Milano, ma che egli fosse innamorato di Cecilia del Maino con il quale iniziò a trattare le nozze. Gli Sforza non accettarono lo sgarbo e lo fecero arrestare, ma egli venne liberato grazie a Federico di Monteferltro. Dopo la morte nel 1479 di Cecilia, Pietro giunse dunque a nozze con Chiara che però meditava vendetta e per l'appunto, istigata forse da Ludovico il Moro, lo avvelenò. Rumori, oggetti spostati, voci misteriose udite all'interno del castello sono attribuite alla sua anima irrequieta.
TESTIMONIANZE
Sara Rossi, "castellana" e a lato pratico coordinatrice ed organizzatrice delle attività del castello, è ella stessa protagonista di alcuni eventi apparentemente inspiegabili. Durante un concerto musicale racconta che si aprì una porta accanto al palco, porta dietro la quale non doveva esserci nessuno e che si richiuse pochi istanti dopo mostrando anche un movimento della maniglia; osservando i filmati dello spettacolo, una telecamera avrebbe ripreso l'evento mostrando che dietro essa non c'era effettivamente nessuno. La stessa sera sparì uno spartito musicale e dopo una pausa al termine del concerto esso venne ritrovato poggiato su un leggio in bella vista, cosa apparentemente impossibile.
Nel 2013 e 2014 vennero svolte delle indagini al castello da team di "ghost hunters" che avrebbero rilevato anomalie EVP quali voci e note musicali.
ANALISI
Ma cosa ne pensano i gestori del castello? La cosa non ci è mlto chiara.
Avviammo i contatti nell'ottobre del 2013 e sembravano disposti a raccontarci della leggenda, ma la comunicazione si interroppe velocemente. All'inizio del 2014 li abbiamo ricontattati e ci fu data la sola possibilità di eseguire un sopraluogo in diurna, eseguendo una classica visita al sito; di fatto, non hanno accolto la nostra richiesta. Nel 2016 ci siamo rifatti avanti ed il loro referente, sempre la dottoressa Sara Rossi, ci ha informato che la direzione non era più disponibile per richieste inerenti il "paranormale", lasciando spazio a temi culturali più "concreti".
La cosa strana è che dopo l'estate dello stesso anno ci è pervenuto un invito ad un evento realizzato all'interno della struttura, dal nome: "I misteri del castello - Tour del mistero". Contrariamente a quanto può sembrare dal titolo non si trattava di un "ghost tour", ma di uno spettacolo teatrale apprezzabile muovendosi tramite un percorso tracciato nel quale personaggi di epoca medioevale si mescolano alla leggenda senza però scordarsi che si tratta "solo" di attività culturali. Ma qui qualcosa non tornava. Sul loro sito ufficiale, forse per un mancato updating, i riferimenti alle indagini paranormali eseguite in loco prima del 2016 erano ancora presenti, ed inoltre si presentava lo spettacolo teatrale di cui sopra come "basato su indagini paranormali ancora in corso".
A distanza di altri due anni (2018) siamo passati per il loro sito ed abbiamo constato che ai tempi non si trattava di un "mancato updating". Tutta una sezione del sito è dedicata al mistero ed alle indagini pregresse, nonché a strani avvenimenti testimoniati nel castello. Le attività basate sul paranormale sono anche nel 2018 un'iniziativa molto attiva tanto che un nuovo evento a tema risulta "sold out". Abbiamo dunque voluto fare i pignoli e siamo andati a verificare i post della loro pagina Facebook al tempo in cui ci avevano detto che la direzione escludeva il tema "paranormale". Già il 19 febbraio (un mese dopo l'ultimo contatto), in occasione dell'evento "mi illumino di meno", la nota del castello riporta testuali parole: "Anche il Castello Dal Verme di Zavattarello aderisce a M'illumino di Meno, rimanendo completamente spento! Quindi se vedrete qualche luce in castello... già vi immaginate a chi dare la colpa, vero? :-)"; nei commenti al post è chiaro che la battuta si riferisce al fantasma. Ma una battuta è solo una battuta. Il 9 maggio dello stesso anno però ecco un altro post: un'intervista che proprio Sara Rossi ha rilasciato al blogger "il Duca di Insubria". Nell'intervista Sara afferma di organizzare e partecipare "Soprattutto eventi a tema medievale, fantasy o paranormale." Ma come, la direzione non voleva voltare pagina sul paranormale? Perché dunque parlare di paranormale in un'intervista ufficiale? Ad ogni modo la pagina Facebook del castello continua a trattare tematiche puramente culturali fino al giorno 8 agosto, nel quale annuncia il nuovo sito internet (quello nel quale abbiamo trovato la sezione dedicata al fantasma) e dal 5 settembre dello stesso anno, rispuntano i post dedicati al mistero.
Visto che siamo scrupolosi, ci siamo posti un'altra domanda: quando è stato approntato il nuovo sito, la sezione dedicata al "fantasma" era già presente? E qui ci viene in aiuto un interessante strumento web che si chiama "Wayback Machine", un archivio che fotografa nel tempo i siti internet rendendoli in parte navigabili nella loro antica versione. Ebbene il 9 agosto 2016 il sito già presentava la sezione, ma non solo: la sezione dedicata al fantasma non è mai sparita nemmeno dal vecchio sito. Strano che per mesi chi vuole cambiare immagine mantenga un'intera sezione che punta in direzione opposta.
Dunque, ci sorgono varie domande. Davvero per un breve periodo (19 ottobre 2015 - 5 settembre 2016 escludendo i lapsus della battuta, l'intervista ed il mancato update del sito) il castello ha voluto dare un'impronta diversa al suo profilo, oppure è stato solo un modo per liquidare noi? In tal caso, siamo stati esclusi perché come gruppo amatoriale non porta introiti oppure perché non gridiamo al fantasma appena sentiamo un qualsiasi rumore? Constatiamo che dal momento del nostro primo contatto altre indagini di gruppi sul paranormale non sono più avvenute al castello, quindi forse è un diniego riservato a tutti perché "il giro" vuole essere gestito dal castello stesso senza rischi di interferenze di gruppi esterni che possono dare opinioni non controllabili sulla presenza o meno di spiriti tra le mura?
Per noi la cosa è molto sospetta, di certo non è trasparente il pensiero dei gestori stessi il che ci fa pensare ad un fattore marketing che regola la realtà stessa. Abbiamo chiesto spiegazioni, non so se riceveremo risposta. Nel caso seguiranno aggiornamenti.
LA STORIA
Venne edificato dal Monastero di Bobbio (Pc) molto probabilmente alla fine del X secolo; nel 1169 fu conquistato dai Piacentini durante le lotte contro i Pavesi, ma per decisione dell'imperatore Ottone IV, nel 1209 ridivenne possedimento del vescovo di Bobbio. Il castello fu conteso a lungo tra la fazione piacentina ghibellina della famiglia Landi e quella guelfa dalla casata degli Scotti ed entrambe, alternamente, ebbero modo di averlo sotto la propria giurisdizione. Lo sviluppo del borgo di Zavattarello si consolidò sotto il comando di Umberto Landi, ma al termine dei suoi giorni decise di cedere i suoi possedimenti ai guelfi piacentini. Nel 1358 sotto il Signore Manfredo Landi venne firmata un'alleanza con i Beccaria ed i Visconti a contrasto dei Pavesi; l'affermazione dei Visconti segnò l'ascesa dei Dal Verme: nel 1385 Roberto Lanfranco da Pisa vescovo di Bobbio, recuperò il possesso del feudo e pochi anni dopo lo diede a Jacopo Dal Verme, condottiero veronese e fondatore di una scuola militare di cui si trova citazione nel XXIII canto dell'Orlando Furioso. Nel 1485 Lodovico il Moro fece avvelenare il conte Pietro Dal Verme e siccome quest'ultimo non aveva eredi maschi, il Moro si impadronì di Zavattarello e lo infeudò a Galeazzo Sanseverino, conte di Caiazzo. Quando nel 1499 il Moro fuggì da Milano di fronte all'avanzata dell'esercito francese, si rifugiò in Germania insieme al Sanseverino. Bernardino della Corte al quale era stato affidato il Castello di Milano si arrese ai Francesi per denaro e fu ricompensato proprio col feudo di Zavattarello. Gli eredi di questa famiglia però continuavano a reclamare i propri diritti e nel 1512, alla morte della Corte, riebbero Zavattarello. Il Sanseverino si alleò ai Francesi e nel 1520 riottenne il feudo grazie a Francesco I. Le lotte tra il Sanseverino e i Dal Verme terminarono solo con la morte del primo nel corso della battaglia di Pavia nel 1525: da allora i Dal Verme rimasero padroni del feudo. I Conti lasciarono il castello durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo che venne danneggiato da un incendio il 23 novembre 1944. Nel 1975 i figli e la moglie del Conte Giuseppe Dal Verme firmarono un atto di donazione del castello al Comune di Zavattarello, che ne è l'attuale proprietario e che si è occupato, nei decenni, dei restauri che rendono oggi il maniero un polo di attrazione turistica e culturale in continua crescita.
LA LEGGENDA
La leggenda verte su Pietro dal Verme ed il suo avvelenamento. Si dice che egli fosse promesso sposo a Chiara Sforza, figlia del signore di Milano, ma che egli fosse innamorato di Cecilia del Maino con il quale iniziò a trattare le nozze. Gli Sforza non accettarono lo sgarbo e lo fecero arrestare, ma egli venne liberato grazie a Federico di Monteferltro. Dopo la morte nel 1479 di Cecilia, Pietro giunse dunque a nozze con Chiara che però meditava vendetta e per l'appunto, istigata forse da Ludovico il Moro, lo avvelenò. Rumori, oggetti spostati, voci misteriose udite all'interno del castello sono attribuite alla sua anima irrequieta.
TESTIMONIANZE
Sara Rossi, "castellana" e a lato pratico coordinatrice ed organizzatrice delle attività del castello, è ella stessa protagonista di alcuni eventi apparentemente inspiegabili. Durante un concerto musicale racconta che si aprì una porta accanto al palco, porta dietro la quale non doveva esserci nessuno e che si richiuse pochi istanti dopo mostrando anche un movimento della maniglia; osservando i filmati dello spettacolo, una telecamera avrebbe ripreso l'evento mostrando che dietro essa non c'era effettivamente nessuno. La stessa sera sparì uno spartito musicale e dopo una pausa al termine del concerto esso venne ritrovato poggiato su un leggio in bella vista, cosa apparentemente impossibile.
Nel 2013 e 2014 vennero svolte delle indagini al castello da team di "ghost hunters" che avrebbero rilevato anomalie EVP quali voci e note musicali.
ANALISI
Ma cosa ne pensano i gestori del castello? La cosa non ci è mlto chiara.
Avviammo i contatti nell'ottobre del 2013 e sembravano disposti a raccontarci della leggenda, ma la comunicazione si interroppe velocemente. All'inizio del 2014 li abbiamo ricontattati e ci fu data la sola possibilità di eseguire un sopraluogo in diurna, eseguendo una classica visita al sito; di fatto, non hanno accolto la nostra richiesta. Nel 2016 ci siamo rifatti avanti ed il loro referente, sempre la dottoressa Sara Rossi, ci ha informato che la direzione non era più disponibile per richieste inerenti il "paranormale", lasciando spazio a temi culturali più "concreti".
La cosa strana è che dopo l'estate dello stesso anno ci è pervenuto un invito ad un evento realizzato all'interno della struttura, dal nome: "I misteri del castello - Tour del mistero". Contrariamente a quanto può sembrare dal titolo non si trattava di un "ghost tour", ma di uno spettacolo teatrale apprezzabile muovendosi tramite un percorso tracciato nel quale personaggi di epoca medioevale si mescolano alla leggenda senza però scordarsi che si tratta "solo" di attività culturali. Ma qui qualcosa non tornava. Sul loro sito ufficiale, forse per un mancato updating, i riferimenti alle indagini paranormali eseguite in loco prima del 2016 erano ancora presenti, ed inoltre si presentava lo spettacolo teatrale di cui sopra come "basato su indagini paranormali ancora in corso".
A distanza di altri due anni (2018) siamo passati per il loro sito ed abbiamo constato che ai tempi non si trattava di un "mancato updating". Tutta una sezione del sito è dedicata al mistero ed alle indagini pregresse, nonché a strani avvenimenti testimoniati nel castello. Le attività basate sul paranormale sono anche nel 2018 un'iniziativa molto attiva tanto che un nuovo evento a tema risulta "sold out". Abbiamo dunque voluto fare i pignoli e siamo andati a verificare i post della loro pagina Facebook al tempo in cui ci avevano detto che la direzione escludeva il tema "paranormale". Già il 19 febbraio (un mese dopo l'ultimo contatto), in occasione dell'evento "mi illumino di meno", la nota del castello riporta testuali parole: "Anche il Castello Dal Verme di Zavattarello aderisce a M'illumino di Meno, rimanendo completamente spento! Quindi se vedrete qualche luce in castello... già vi immaginate a chi dare la colpa, vero? :-)"; nei commenti al post è chiaro che la battuta si riferisce al fantasma. Ma una battuta è solo una battuta. Il 9 maggio dello stesso anno però ecco un altro post: un'intervista che proprio Sara Rossi ha rilasciato al blogger "il Duca di Insubria". Nell'intervista Sara afferma di organizzare e partecipare "Soprattutto eventi a tema medievale, fantasy o paranormale." Ma come, la direzione non voleva voltare pagina sul paranormale? Perché dunque parlare di paranormale in un'intervista ufficiale? Ad ogni modo la pagina Facebook del castello continua a trattare tematiche puramente culturali fino al giorno 8 agosto, nel quale annuncia il nuovo sito internet (quello nel quale abbiamo trovato la sezione dedicata al fantasma) e dal 5 settembre dello stesso anno, rispuntano i post dedicati al mistero.
Visto che siamo scrupolosi, ci siamo posti un'altra domanda: quando è stato approntato il nuovo sito, la sezione dedicata al "fantasma" era già presente? E qui ci viene in aiuto un interessante strumento web che si chiama "Wayback Machine", un archivio che fotografa nel tempo i siti internet rendendoli in parte navigabili nella loro antica versione. Ebbene il 9 agosto 2016 il sito già presentava la sezione, ma non solo: la sezione dedicata al fantasma non è mai sparita nemmeno dal vecchio sito. Strano che per mesi chi vuole cambiare immagine mantenga un'intera sezione che punta in direzione opposta.
Dunque, ci sorgono varie domande. Davvero per un breve periodo (19 ottobre 2015 - 5 settembre 2016 escludendo i lapsus della battuta, l'intervista ed il mancato update del sito) il castello ha voluto dare un'impronta diversa al suo profilo, oppure è stato solo un modo per liquidare noi? In tal caso, siamo stati esclusi perché come gruppo amatoriale non porta introiti oppure perché non gridiamo al fantasma appena sentiamo un qualsiasi rumore? Constatiamo che dal momento del nostro primo contatto altre indagini di gruppi sul paranormale non sono più avvenute al castello, quindi forse è un diniego riservato a tutti perché "il giro" vuole essere gestito dal castello stesso senza rischi di interferenze di gruppi esterni che possono dare opinioni non controllabili sulla presenza o meno di spiriti tra le mura?
Per noi la cosa è molto sospetta, di certo non è trasparente il pensiero dei gestori stessi il che ci fa pensare ad un fattore marketing che regola la realtà stessa. Abbiamo chiesto spiegazioni, non so se riceveremo risposta. Nel caso seguiranno aggiornamenti.