CASTELLO PALLAVICINO-CASALI
Il castello di Monticelli d'Ongina, conosciuto anche come castello Pallavicino-Casali, è una struttura sita in provincia di Piacenza.
LA STORIA
Fu costruito durante il XV° secolo. I lavori di ciò che doveva essere un presidio militare iniziarono per volere del marchese Rolando Pallavicino detto il Magnifico e vennero terminati da suo figlio Carlo, vescovo di Lodi, che ne fece la sua residenza estiva.
Un secolo dopo il castello passò ai Casali grazie al sostegno del ducato di Parma e Piacenza e dei Farnesi. Rimase in loro possesso fino alla metà del XX° secolo: nel 1957 infatti entrò a far parte dei beni della diocesi di Fidenza.
LA STRUTTURA
Il castello è circondato da un fossato ed era dotato di un ponte levatoio; le sue mura hanno quattro torri poste agli angoli perimetrali. E' dotato di un cortile interno e di una cappella quattrocentesca dal soffitto affrescato da Bonifacio e Benedetto Bembo. Attualmente nelle cantine sono ospitati musei ed esposizioni. Si parla poi anche dell'esistenza di un "pozzo del taglio" (il classico pozzo con lame accuminate per accogliere i malcapitati) e di una galleria sotterranea che collegherebbe il castello alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo come via di fuga; ma di questi due aspetti non v'è traccia.
LA LEGGENDA
La struttura del castello è molto suggestiva, e la leggenda vuole che una giovane donna di nome Giuseppina venne assassinata tra le mura del castello alla fine del 1800 da Giuseppe Modesti, suo spasimante riuscito poi a fuggire ed a diventare un ufficiale dell'esercito francese.
ANALISI
Secondo quanto riferitoci da Albino Casarola, referente per il castello, tale storia e la diceria che la gente del posto abbia più volte udito i lamenti della donna provenire dalle mura del castello, sono state create da alcuni studenti in occasione di una manifestazione teatrale.
LA STORIA
Fu costruito durante il XV° secolo. I lavori di ciò che doveva essere un presidio militare iniziarono per volere del marchese Rolando Pallavicino detto il Magnifico e vennero terminati da suo figlio Carlo, vescovo di Lodi, che ne fece la sua residenza estiva.
Un secolo dopo il castello passò ai Casali grazie al sostegno del ducato di Parma e Piacenza e dei Farnesi. Rimase in loro possesso fino alla metà del XX° secolo: nel 1957 infatti entrò a far parte dei beni della diocesi di Fidenza.
LA STRUTTURA
Il castello è circondato da un fossato ed era dotato di un ponte levatoio; le sue mura hanno quattro torri poste agli angoli perimetrali. E' dotato di un cortile interno e di una cappella quattrocentesca dal soffitto affrescato da Bonifacio e Benedetto Bembo. Attualmente nelle cantine sono ospitati musei ed esposizioni. Si parla poi anche dell'esistenza di un "pozzo del taglio" (il classico pozzo con lame accuminate per accogliere i malcapitati) e di una galleria sotterranea che collegherebbe il castello alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo come via di fuga; ma di questi due aspetti non v'è traccia.
LA LEGGENDA
La struttura del castello è molto suggestiva, e la leggenda vuole che una giovane donna di nome Giuseppina venne assassinata tra le mura del castello alla fine del 1800 da Giuseppe Modesti, suo spasimante riuscito poi a fuggire ed a diventare un ufficiale dell'esercito francese.
ANALISI
Secondo quanto riferitoci da Albino Casarola, referente per il castello, tale storia e la diceria che la gente del posto abbia più volte udito i lamenti della donna provenire dalle mura del castello, sono state create da alcuni studenti in occasione di una manifestazione teatrale.